Un’attenta selezione di opere consente di presentare per la prima volta in un’istituzione museale fiorentina il lavoro di questo indiscusso maestro dell’arte del Novecento, che ha saputo coniugare temi della contemporaneità a motivi tradizionali come quello del cavallo, che attraversa la storia dell’arte fin dall’antichità. La ricerca di nuove forme espressive si accompagna ad una grande curiosità nella sperimentazione di nuove tecniche: dai disegni ai collage, dai dipinti alle tarsie in panno.
All’interno del palazzo dove i Medici ospitarono nel XV secolo gli innovatori del proprio tempo, vengono riunite per la prima volta 47 opere, tra cui alcuni capolavori provenienti dal Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che possiede un’imponente collezione di opere che l’artista donò al Comune di Rovereto prima della sua morte, in parte esposte nella Casa d’Arte Futurista Depero.
Prendendo spunto dalle due versioni del Nitrito in Velocità, la mostra si snoderà attraverso i diversi ambienti espositivi di Palazzo Medici Riccardi, dando vita a una vivace partitura cromatica concettualmente articolata attorno a tre nuclei tematici principali.
La prima parte della mostra sarà dedicata agli studi per scenografie, bozzetti e figurini, che nell’opera di Depero sono abitati da modernissimi pupazzi, burattini e marionette come quelli della Commedia dell’arte e del teatro di piazza. Le collaborazioni teatrali di Depero furono intense e importanti, come quelle con i Ballets Russes dell’impresario Sergej Djagilev, per il quale immaginò scene e costumi per Le Chant du rossignol, tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij: progetto accantonato dall’impresario russo, forse anche per il carattere troppo rigido e complesso dei costumi che rischiava di intralciare i movimenti dei ballerini. Celebre è inoltre la sua produzione di teatro d’avanguardia I Balli Plastici che, nel 1918, andò in scena a Roma con automi in legno in sostituzione degli attori.
Una seconda parte della mostra sarà idealmente incentrata sulla lavorazione degli arazzi. In mostra sarà possibile ammirare numerose tarsie in panno, tra cui spicca la maestosa Cavalcata Fantastica, espressione della grande varietà di tecniche esplorate dall’artista nel corso della sua vita.
Un’ultima sezione presenterà infine un approfondimento sui temi della meccanizzazione del movimento e sul mito del progresso, all’origine di molte opere di Depero, dove il mito della velocità e della civiltà meccanica porta l’arte e l’umanità a riconoscersi in una nuova era, fatta di potenza e vitalità meccanica.